Food Blogger, Chi è, Cosa fa e Come si diventa.

Pubblicato il
01 Febbraio 2021
Giusy Ferraina

food blogger spopolano sul web e da anni ormai è diventato un fenomeno contagioso. Chi aveva la passione della cucina qualche anno fa si è “buttato” sul web con ricette, foto, consigli. Da blog amatoriali, con foto scattate in modo frettoloso siamo passati a siti professionali, set fotografici sempre più curati, sponsorizzazioni da parte di aziende. Una vera e propria evoluzione formale e sostanziale, perché da amanti della cucina, promotori di prodotti o design e stili culinari, il food blogger (quello bravo, non improvvisato) si è ritagliato un posto nel mondo digitale come influencer, non solo di prodotti alimentari da usare nei propri piatti, ma anche nel mondo della ristorazione. Perché è innegabile se ti piace cucinare, ti piace anche mangiare .. e bene.

Così il passaggio è stato breve e il food blogger oggi ha acquistato una sua funzione digitale molto più complessa. Nel tempo abbiamo assistito a una vera evoluzione e anche a un affollamento delle piattaforme social. Aspetto che apre però dei dubbi sulla valenza e professionalità di chi trova nel web una scorciatoia per la propria visibilità o il guadagno facile.

Ovviamente il percorso non è semplice come molti credono, qualsiasi cosa si vuole fare o dire on line implica competenza e conoscenza  della materia che abbiamo scelto per rappresentarci e conoscenza e gestione ottimale  degli strumenti digitali. Sono due criteri di sopravvivenza per essere qualcuno sul web, perché se non si è competente il pubblico se ne accorge e non ha fiducia e se non si sanno usare gli strumenti digitali non si è visibile agli altri.

Chi è un food blogger

Si definisce così una persona che trasforma la sua passione per la gastronomia e per la buona tavola in un’attività di comunicazione online. Lo stesso termine food blogger deriva dal fatto che il suo lavoro in rete è quello di gestire un blog o un sito personale, utilizzando una piattaforma online come WordPress per creare una sua vetrina o una raccolta di articoli in cui si affrontano vari temi  (ricette, esperienze nei vari ristoranti, itinerari). Oggi però si può fare food blogging anche usando un semplice account Facebook, Instagram o Twitter.  

Vi state chiedendo come mai? Il salto di piattaforma fa parte dell’evoluzione comunicativa di cui si parlava prima. Oggi il concetto di blogging non è più legato solo alla presenza di un sito web con diario online. Blogger è anche quella persona che usa immagini o video per comunicare il proprio punto di vista e in questa prospettiva il settore dell’alimentazione offre moltissimi spunti. Se prima i social servivano ad amplificare e rendere visibile ad un pubblico più largo l’articolo del blog, oggi diventano la vetrina numero uno per far arrivare i contenuti al proprio pubblico e immediatamente. E spesso ciò accade saltando a piè pari il passaggio della scrittura dell’articolo e della gestione del blog e trasformando tutto in un post social.

Ecco perché è ancora più importante, oggi, capire cos’è e cosa fa realmente un food blogger. E magari possiamo anche tracciare una piccola guida per capire come avere successo in questo settore così ambito, amato ma anche inflazionato e difficile da intercettare.

Cosa piace del food blogger? La sua indipendenza, la sua sincerità, lo stile con cui dice le cose. Il filo conduttore che identifica le persone che fanno parte di questo mondo riguarda, infatti, la capacità di descrivere un’esperienza culinaria, una ricetta, un viaggio o la storia di un cibo attraverso una prospettiva personale e indipendente. Nessun legame con un editore, in quanto è il food blogger che decide cosa scrivere, come scriverlo.

Perché il food blogging funziona?

Viene considerato un ottimo strumento per fare digital marketing. In più i protagonisti di questo settore possono affrontare un tema preciso che interessa tutti (più o meno), perché in fondo il cibo è uno degli argomenti più amati. Un’attività quella del food blogger che si lega ad esperienze economiche, in quanto permette di guadagnare o monetizzare le esperienze fatte e il tempo speso per realizzare articoli o provare dei prodotti. Monetizzare non è semplice, affinché si venga notati dalle aziende bisogna lavorare molto sui propri profili, avere una buona idea comunicativa e uno stile personale che ci faccia distinguere dalle solite cose e dagli altri blogger on line, produrre dei buoni contenuti testuali e visual, avere un buon numero di seguaci, ma soprattutto di interazioni. Quando si riesce a guadagnare  

Quindi cosa fa un food blogger?

Il food blogger scatta foto, registra video e scrive articoli o caption (didascalie su Instagram) rispetto alle sue esperienze culinarie. Il food blogging oggi è multi-canale e non può prescindere dallo storytelling visual che puoi (e devi) fare su YouTube e Instagram. La cucina chiede anche questo per emergere sul web. Senza visual non c’è food blogging, questo è un punto imprescindibile.

Questa è la visione d’insieme, se poi il food blogger si pone degli obiettivi ben precisi ha una serie di responsabilità da rispettare per raggiungerli. Cosa vuole ottenere dal suo impegno? Quali sono i punti di arrivo per essere soddisfatto? Vuole fare di questa passione il suo lavoro? Tra gli obiettivi principali di molti che hanno scelto questo mondo come lavoro: fare in modo che il proprio nome venga aggiunto nelle liste dei principali influencer per un determinato settore

Importante individuare la nicchia da presidiare, il mondo del cibo è troppo vasto per poterlo affrontare in modo globale, meglio specializzarsi in un argomento ben preciso (cucina vegetariana, vegana, metodi di cottura, biologico, ecc.) e poi scegliere il punto di vista da cui raccontare le cose. In poche parole serve personalizzazione per farsi ricordare e riconoscere. Chiaramente oggi è difficile trovarla, ma la nicchia profittevole è quella che ti consente di evitare lo scontro diretto con i grandi player. Il primo passo per iniziare la carriera di food blogger è proprio quello di individuare un settore non troppo inflazionato e competitivo.

Come e quanto si guadagna facendo il food blogger?

La domanda più frequente, la curiosità più diffusa. Ma su cui aleggia sempre un po’ di mistero. Bisogna dire che non esistono delle tariffe base, ci sono delle forbici di prezzo su cui quotare post, articoli, storie, condivisioni di foto. Ogni buon food blogger e blogger in generale che si rispetti ha un suo media kit, che calcola sulla propria presenza on line, i follower registrati, le impression e le interazioni, le visite al sito (tutti dati statistici che si possono rilevare con tool come analytics di google per i siti, insight facebook, ninjanalitic per instagram).

E’ più facile parlare e elencare quali sono i mezzi a disposizione del food blogger per monetizzare la propria attività. Come si guadagna in questi casi?

  • Promuovere prodotti e servizi di aziende tramite blog, post social
  • Scrivere e pubblicare per altre attività.
  • Lavorare con le affiliazioni tipo quelle di Amazon.
  • Campagne di display ADV e banner pubblicitari.
  • Ultimo step che si concretizza quando ci si fa notare come content creator è quello di farsi assumere o collaborare con freelance per realtà del mondo food (aziende, ristoranti, web agency)

A cosa stare attenti

I contenuti: scegliere un tema, non inflazionato, ma interessante, trovare la propria nicchia di argomenti su ci scrivere, ma soprattutto su cui si è competenti. Scrivere sempre ed essere sempre aggiornati sulle novità. Potrebbe essere utile scrivere dei contenuti, almeno all’inizio, cercando di intercettarli attraverso un lavoro di keyword research, ovvero studiando le esigenze del pubblico.

I contenuti visual: Questo è un punto che non può e non deve passare in secondo piano. Se si vuole avere successo come food blogger bisogna trovare la chiave di volta per personalizzare la comunicazione online con il visual. E non è solo una questione di app e di filtri. E’ necessario avere la strumentazione giusta per registrare video, scattare foto e raccontare ciò che si prepara in cucina attraverso un lavoro di visual storytelling costruito ad hoc.

La continuità: in un mese non si raggiungono gradi risultati, ci vuole continuità nella pubblicazione dei contenuti, costanza nella loro produzione, ricerca e studio. Il lavoro di food blogger è fatto di continuità, come accade in tutti i settori.

Calendari e piani editoriali: un metodo di lavoro che ci aiuta per la gestione delle pubblicazioni. Definire un piano di argomenti e un calendario di pubblicazione condiviso per tutti i canali in cui è presente il profilo

Legame con il pubblico:  fondamentale per chi vuole diventare food blogger è non dimenticare mai di alimentare la propria community. Perché sarà il proprio pubblico a fare la differenza, sono infatti  le persone che scelgono chi seguire e con chi interagire. E lo fanno perché trovano nei propri “beniamini” qualcosa di unico, uno stile in cui si riconoscono, delle informazioni interessanti. Importante sempre leggere e rispondere ai commenti, confrontarsi con i propri seguaci. Mai lesinare su questo fronte, si deve sempre dare il massimo ai lettori.